BICICLETTATA NEI LUOGHI DELLA RESISTENZA - visita alla Mostra "LA ROSA BIANCA"
SABATO 27 APRILE con partenza alle 9,00 da piazzale Pertini si terrà il consueto giro - in bicicletta - nei luoghi della RESISTENZA nel Miranese.
Durante il periodo dell'occupazione nazi-fascista nel nostro territorio c'erano molte formazioni partigiane. Il tributo di sangue di molti giovani che si opposero alla barbarie fascista prima, e poi a quella dell'occupazione nazista, è testimoniato dai tanti monumenti,cippi e targhe distribuite nel territorio che andremo a visitare e a ricordare.
ANPI Spinea con Fiab AmicaBici, oltre alla preziosa collaborazione della Biblioteca Comunale, anche quest'anno porterà gli amici della bicicletta, ma anche tutti i cittadini che vogliono ricordare la resistenza nel Miranese, a visitare questi luoghi in bicicletta!
Vogliamo ricordare che proprio la bicicletta è stato il mezzo di locomozione più importante e determinante per mantenere le comunicazioni delle formazioni partigiane attraverso le staffette, (quasi tutte donne) che proprio con la bicicletta portavano messaggi, ordini, viveri e munizioni alle varie brigate partigiane sparse nel territorio.
Quest'anno come di consueto, si partirà dal Piazzale Pertini, dove c'è la lapide dedicata ai 4 partigiani di Spinea, - Bruno e Giovanni Garbin, Luigi da Lio e Tibaldo Niero I primi due trucidati nella casa del fascio di Mirano, nella notte tra il 10 e l'11 dicembre 1944, mentre Da Lio fu impiccato dai nazifascisti a Sospirolo e Niero arrestato in un'azione partigiana fu impiccato a Vilar Perosa - Piemonte.
Si prosegue poi per via Luneo fino all'incrocio con via Zinelli, dove faremo una breve sosta nel monumento ai caduti partigiani di Via Luneo, oltre ai nostri 2 concittadini Garbin per ricordare Cesare Chinellato, Cesare e Severino Spolaor, Giulio Vescovo uccisi dopo essere stati torturati dai fascisti, un settimo giovane , Mosè Bovo fu ucciso nell'aia di casa sua, davanti ai genitori.
Dopo una breve sosta si proseguirà per via Zinelli verso Mirano fino ad arrivare al cimitero di Mirano, dove sul muro dell'ingresso sono stati fucilati i partigiani torturati nella casa del fascio di Mirano.
Da lì si prosegue per la Piazza centrale di Mirano, chiamata proprio Piazza Martiri fino al monumento al Partigiano dello scultore Murer.
Questa piazza Mirano l'ha dedicata proprio ai suoi martiri, perchè i corpi dei partigiani, dopo essere stati torturati e uccisi, furono lasciati nella piazza nella notte tra il 10 e l'11 dicembre.
La mattina, giorno di mercato per i cittadini di Mirano, fu orribile scoprire i corpi dei partigiani abbandonati nei quattro lati della piazza.
Sucessivamente ai quei fatti si costituì la Brigata Martiri di Mirano che operò fino al 25 aprile, su 109 partigiani 36 sono caduti, tra i quali 17 morti in combattimento, 11 fucilati e 1 deceduto in carcere.
Ultima tappa del giro sarà la barchessa di Villa XXV aprile dopo potremo visitare la mostra della ROSA BIANCA. Infatti il Comune di Mirano espone la testimonianza dei giovani studenti tedeschi che a Monaco organizzarono l'unica forma di resistenza al Nazismo.
LA ROSA BIANCA* era un gruppo formato da giovani studenti con l'intenzione di creare una Germania basata su uno stato di diritto.
Il gruppo basato essenzialmente su valori cristiani fece ricorso ad azioni non violente nella Germania nazista dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando i principali componenti, 10 fra studenti e un professore di filosofia, vennero arrestati, processati sommariamente e condannati a morte mediante decapitazione.
Busto di Sophie Schol |
Università di Monaco Monumento ai giovani caduti |
La Mostra di Mirano |
*La Rosa Bianca Il 18 febbraio 1943, mentre distribuivano volantini antinazisti presso l’Università degli Studi di Monaco di Baviera, i fratelli Hans e Sophie Scholl, membri della Rosa Bianca - uno dei più noti gruppi di resistenza tedeschi contro la dittatura nazionalsocialista - e studenti di quell’Ateneo, furono arrestati dalla Gestapo. Dopo tre giorni di interrogatori, il 22 febbraio furono processati da un tribunale presieduto dal famigerato Roland Freisler, e condannati, assieme a Christoph Probst, alla pena di morte, eseguita il pomeriggio stesso. Nei mesi successivi altri membri furono arrestati, processati e condannati a pene severe. Alcuni di essi, tra i quali il Professor Kurt Huber, docente presso l’Università di Monaco, subirono la pena capitale. A ottant’anni dal loro martirio occorre fare memoria dell’esempio lasciatoci da Sophie e Hans Scholl. I loro pensieri e le loro azioni sono simbolo della dignità umana, della libertà, della giustizia e dell'azione di consapevole autodeterminazione. L’anelito alla libertà e alla difesa della dignità del popolo tedesco attraverso la ribellione al nazismo, che innervano i sei volantini distribuiti dalla Rosa Bianca tra il ‘42 e il ’43, di cui Hans Scholl fu il principale ispiratore, e la forza morale con cui Sophie Scholl affrontò le accuse mossele dalla Gestapo, rifiutando l’offerta di scaricare sul fratello e su altri le proprie responsabilità per ottenere una pena più mite, costituiscono un lascito universale e di perenne attualità, alla cui diffusione l’Associazione Trieste 2030 intende contribuire mediante una mostra, che si protrarrà dal 17 al 26 febbraio, e la commemorazione del sacrificio dei martiri della Rosa Bianca, facendo in particolare memoria di Hans e Sophie Scholl.