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ORA E SEMPRE RESISTENZA

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giovedì 10 novembre 2011

Ciao Gino


 
La nostra morte non è una fine 
se possiamo vivere nei nostri figli
e nella giovane generazione.
Perchè essi sono noi:  i nostri corpi 
non sono che le foglie appassite 
sull'albero della vita.
   
                                       A. Einstein



si racconta che nel ricordo 
la persona continua a vivere

ciao Gino

4 commenti:

  1. Posso solo dire che ho avuto la fortuna di aver fatto appena in tempo a conoscere Gino Rampon.
    La circostanza che mi ha fatto capire che tipo di persona era Gino lo capito quando pochi giorni prima di lasciarci, la sua preoccupazione era quella di poter contribuire a ridare dignità al nostro voto, volendo firmare per l'abrogazione dell'attuale legge elettorale.
    Forza di combattere fino in fondo, qualità che oggi purtroppo manca a tanti dei nostri giovani.
    Dando per scontato che la libertà è una cosa ormai acquisita.
    Alfonso

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  2. Caro Gino mi dispiace che non hai potuto assistere a quest'altra liberazione.

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  3. Caro Gino, oggi saresti sicuramente fiducioso, come tutti noi, sulla posibilità di riavere un futuro.
    Proprio come si festeggia una "liberazione",
    ora tu starai festeggiando la nostra "nuova" libertà, nell'universo dove tu ora sei, libero, come lo sei sempre stato.
    Festeggiamo quindi nel tuo ricordo tutto quello che di migliore, di possibile tu avevi a cuore.
    Le bandiere che tu volevi sempre che sventolassero tutte assieme, ora portano simbolicamente il tuo colore, quello della passione per la politica, quella giusta, per l'uguaglianza e la fraternità, per la quale tu hai saputo lottare.
    Tutte le famiglie di Spinea a cui arrivavi ogni domenica con il giornale, tutti i compagni che hanno lavorato con te, ora ti ricordano e sono sicuro che a tutti hai lasciato dentro al cuore un grande vuoto.
    rino franzin

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  4. Ciao Gino,
    sono contenta che questo blog esista, anche se è poco popolato. Come dicevi tu è difficile mettere insieme le persone, ma la difficoltà vale la fatica.
    Tra una manciata di giorno o poco più sarà un giorno importante e ti sto pensando ancora più spesso. Ho letto oggi di Primo levi e della Resistenza nel Monferrato e mipiacerebbe parlerne con te.
    Non passa momento in cui in ogni scelta o posizione che prendo rifletta quanto mi hai insegnato nella vita. E di questo non so quanto ringraziarti.

    Sei una stella che guardiamo ogni sera di bel tempo.

    Grazie
    Tua figlia Michela
    Zoe, che piage sempre pensandoti e Seba ancora piccolino. Vorrei aggiungere anche Carme, Martina e Elisabetta le tue figlie e Cicci, la donna che ti ha amato.

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