La nostra morte non è una fine
se possiamo vivere nei nostri figli
e nella giovane generazione.
Perchè essi sono noi: i nostri corpi
non sono che le foglie appassite
sull'albero della vita.
A. Einstein
si racconta che nel ricordo
la persona continua a vivere
ciao Gino
Posso solo dire che ho avuto la fortuna di aver fatto appena in tempo a conoscere Gino Rampon.
RispondiEliminaLa circostanza che mi ha fatto capire che tipo di persona era Gino lo capito quando pochi giorni prima di lasciarci, la sua preoccupazione era quella di poter contribuire a ridare dignità al nostro voto, volendo firmare per l'abrogazione dell'attuale legge elettorale.
Forza di combattere fino in fondo, qualità che oggi purtroppo manca a tanti dei nostri giovani.
Dando per scontato che la libertà è una cosa ormai acquisita.
Alfonso
Caro Gino mi dispiace che non hai potuto assistere a quest'altra liberazione.
RispondiEliminaCaro Gino, oggi saresti sicuramente fiducioso, come tutti noi, sulla posibilità di riavere un futuro.
RispondiEliminaProprio come si festeggia una "liberazione",
ora tu starai festeggiando la nostra "nuova" libertà, nell'universo dove tu ora sei, libero, come lo sei sempre stato.
Festeggiamo quindi nel tuo ricordo tutto quello che di migliore, di possibile tu avevi a cuore.
Le bandiere che tu volevi sempre che sventolassero tutte assieme, ora portano simbolicamente il tuo colore, quello della passione per la politica, quella giusta, per l'uguaglianza e la fraternità, per la quale tu hai saputo lottare.
Tutte le famiglie di Spinea a cui arrivavi ogni domenica con il giornale, tutti i compagni che hanno lavorato con te, ora ti ricordano e sono sicuro che a tutti hai lasciato dentro al cuore un grande vuoto.
rino franzin
Ciao Gino,
RispondiEliminasono contenta che questo blog esista, anche se è poco popolato. Come dicevi tu è difficile mettere insieme le persone, ma la difficoltà vale la fatica.
Tra una manciata di giorno o poco più sarà un giorno importante e ti sto pensando ancora più spesso. Ho letto oggi di Primo levi e della Resistenza nel Monferrato e mipiacerebbe parlerne con te.
Non passa momento in cui in ogni scelta o posizione che prendo rifletta quanto mi hai insegnato nella vita. E di questo non so quanto ringraziarti.
Sei una stella che guardiamo ogni sera di bel tempo.
Grazie
Tua figlia Michela
Zoe, che piage sempre pensandoti e Seba ancora piccolino. Vorrei aggiungere anche Carme, Martina e Elisabetta le tue figlie e Cicci, la donna che ti ha amato.